Il Casato dei Medici Riccardi è una selezione dei più noti e rinomati vini toscani. La gamma dei prodotti si fonda sulla denominazione più tipica della nostra regione, il Chianti (Classico, Colli Senesi e Montalbano), al quale si affiancano il prestigioso Brunello di Montalcino e i famosi vini della costa Toscana, Bolgheri e Morellino di Scansano. Immancabili gli IGT più caratteristici quali il Sangiovese-Cabernet e il Sangiovese-Shiraz. Compreso nella selezione anche il particolarissimo Sagrantino di Montefalco la più importante DOCG dell’Umbria.
Ottenuto da uve Sangiovese, è un vino ben strutturato e piuttosto ricco di tannini, di un bel rosso rubino scuro e con profumi intensi di frutti a bacca rossa e nera, che evolvono verso quelli floreali di viola e mammola e speziati con l'affinamento. La freschezza è buona, così come la componente tannica e la sapidità. L'abbinamento del Morellino di Scansano perfetto è con le carni rosse in genere, cinghiale, grigliate di carne, formaggi stagionati.
La zona di produzione del vino DOC Morellino di Scansano si colloca su una superficie complessiva di circa 58.500 ha, situata nei comuni di Scansano, Magliano in Toscana, Campagnatico, Manciano, Grosseto, Semproniano e Roccalbegna. L'ambiente, in prevalenza di tipo collinare, è compreso tra i bacini dei fiumi Ombrone ed Albegna, passando da un'altitudine di circa 500 m. a pochi metri sul livello del mare, in prossimità di Grosseto e nella zona del Collecchio. Terreni collinari, costituiti in prevalenza da substrati arenacei, calcareo-marnosi, da scisti argillosi e da sabbia con presenza di ciottoli o sassi di galestro (detti Scheletro in linguaggio tecnico). Il Morellino è uno tra i vini rossi toscani più conosciuti e unisce in se i vantaggi delle colline da cui nasce, con i profumi che vengono dal mare. La sua zona di produzione era già conosciuta dagli antichi Etruschi e il suo nome deriva dal nome del Sangiovese, mutato in Morellino, in onore dei cavalli morelli allevati nella zona. Fino alla fine del XX secolo, il Morellino di Scansano è stato quasi sempre un vino rustico perché prodotto con metodi che non riuscivano a dominare gli effetti del clima caldo di questa zona. Negli anni tra il secondo e il terzo millennio, però, questo vino e quest'area sono balzati improvvisamente alla ribalta. Merito di un piccolo nucleo di vignaioli che fin dai primi anni '80 avevano lavorato seriamente per elaborare un'originale interptretazione maremmana del Sangiovese, sfruttando l'imponente struttura tannica che qui assumono i suoi vini, ma anche la loro straordinaria piacevolezza.
Ottenuto da uve Sangiovese e Canaiolo, la tipologia Riserva prevede un periodo minimo di affinamento di 24 mesi di cui 3 in bottiglia. Di colore rosso scuro, tendente al granato con l'invecchiamento, è dotato di buon corpo e di grande struttura, con sentori di frutta matura dal gusto vellutato e da tannini morbidi. Il Chianti Classico Riserva si abbina a piatti più strutturati come arrosti di grande importanza, carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati.
La denominazione Chianti Classico, oggi identificata dal famoso stemma del GALLO NERO, è riservata ai vini prodotti nelle zone di origine più antiche del Chianti che già dal 1700 il Granduca di Toscana Cosimo III aveva individuato. La leggenda narra che il simbolo del Gallo Nero era il vecchio emblema della Lega Del Chianti che dal 1300 governò su queste terre. Si narra inoltre, che il potere ed i confini che i fiorentini ebbero su queste zone, sia dovuto ad una sfida molto singolare tra due cavalieri uno fiorentino ed uno senese. Infatti i confini delle due città sarebbero stati definiti nel punto in cui i due cavalieri svegliati dal canto del gallo si sarebbero incontrati. La parte senese allevò un bel gallo bianco mentre la parte fiorentina prese un galletto nero al quale davano così poco da mangiare che cantò ancor prima dell'alba. Così che il cavaliere fiorentino arrivò fino a pochi Chilometri da Siena prima di incontrarsi con il cavaliere senese.
Il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita "Brunello di Montalcino DOCG" è ottenuto da una varietà di Sangiovese, che ha preso localmente il nome del vino stesso (il sangiovese brunello è altrimenti detto anche sangiovese grosso). Il Brunello dopo la fermentazione, nella maggior parte dei casi effettuata in acciaio inox, trascorre i 4 anni di invecchiamento previsti dalla disciplinare in grandi botti di rovere da 30 a 100 ettolitri. Il Brunello di Montalcino è un vino dal colore rosso rubino carico a riflessi arancio. Il profumo è ampio e ricco, di avvolgente vinosità, con netti sentori di viola e vaniglia. Al gusto risulta essere asciutto, caldo, un po' tannico, robusto, armonico, persistente. Il Brunello si abbina benissimo con preparazioni a base di carni rosse come stufati, peposi e brasati. È eccellente anche con selvaggina da pelo come cinghiali, cervi e caprioli, eventualmente accompagnate da funghi o tartufi. Ottimo anche con formaggi stagionati, anche piccanti (tome stagionate, pecorino toscano, gorgonzola piccante, parmigiano reggiano). È anche un ottimo vino da conversazione e/o meditazione.
L'area di produzione tutelata dalla DOCG Brunello di Montalcino è limitata al comune di Montalcino, nella provincia di Siena, un territorio delimitato dalle valli dell'Orcia, dell'Asso e dell'Ombrone. La presenza del monte Amiata (altezza m.1740) in zona sud-est, permette la protezione dei vigneti ad eventi atmosferici di particolare rilevanza, come grandinate e/o nubifragi. La storia e insieme il mito del Brunello di Montalcino hanno inizio quando il figlio di Caterina Santi e di Jacopo Biondi, Ferruccio, decide di riprendere gli studi e le ricerche del nonno materno Clemente nella fattoria avita del Greppo. Lavora e vinifica esclusivamente uve Sangiovese derivate da un'accurata selezione. Riesce così a creare, attorno al 1870, un vino di potenza e delicatezza, destinato a divenire, una delle perle dell'enologia italiana e mondiale.
Il Bolgheri Medici Riccardi è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Le varietà sono state vinificate separatamente; la fermentazione e la macerazione sono avvenute in serbatoi d'acciaio per circa 25/30 giorni ad una temperatura controllata non superiore ai 28/30°C. Successivamente il vino è stato messo 12 mesi in barrique di rovere e 6 mesi in bottiglia prima di essere messo sul mercato. Ha colore da rosso rubino a granato, odore intenso e vinoso da giovane, poi assume toni fruttati e speziati con l'invecchiamento, sapore secco, caldo, rotondo e armonico. Il Bolgheri «Medici Riccardi» è un vino molto versatile. Si abbina bene ai primi piatti, alle carni bianche e rosse, ai formaggi e a tutti i piatti di cacciagione e selvaggina.
Prodotto nei vigneti circostanti il Castello di Bolgheri in provincia di Livorno, nella zona a sud-ovest della Toscana dove, grazie alla vicinanza del mare e al terreno sabbioso, si creano le condizioni climatiche ideali per esaltare la combinazione di questo straordinario uvaggio. Il microclima di Bolgheri è favorito dalla vicinanza del mare, che con le sue brezze mitiga le calure estive e i rigori invernali. Il vento che soffia costantemente tiene bassa la piovosità e alto l'indice di insolazione. Le colline della Val di Cornia e Val di Cecina creano un corridoio che favorisce correnti aeree che generano un'escursione termica tra giorno e notte. Nel territorio di Bolgheri, a causa dell'incontro di terreni vulcanici con terreni alluvionali di riporto e fondo marino, si possono individuare tre tipi di suolo:
Suoli Argillosi poco profondi con un buon tenore di scheletro.
Suoli sciolti sabbiosi profondi.
Suoli calcareo-marnosi.
Il vino nasce dall'unione di due vitigni quali il Sangiovese e lo Shiraz, due vitigni forti ed eleganti. La fermentazione alcolica viene condotta separatamente per il Sangiovese e lo Shiraz in serbatoi in acciaio a temperatura controllata di 26/28°C per circa 12-16 giorni di macerazione sulle bucce utilizzando tecniche di rimontaggio. Terminata la fermentazione alcolica il Sangiovese e lo Shiraz vengono affinati insieme in botti di legno per dodici mesi e successivamente in bottiglia. Dal colore rosso intenso presenta un perfetto equilibrio tra gli aromi complessi e raffinati di tabacco, le note speziate e vanigliate, i tannini nobili ed i frutti di bosco maturi. In bocca si presenta dal gusto pieno avvolgente e con tannini nobili che esaltano il carattere forte e deciso di questo vino. Si abbina bene a carni in umido, cacciagione, arrosti e formaggi stagionati.
Questo vino viene prodotto da uve Sangiovese e Cabernet fatte fermentare separatamente e invecchiate per dodici mesi in legno e sei mesi in bottiglia. Il colore è rosso intenso con aroma di sottobosco e confettura di prugna. Al palato è intenso, caldo, avvolgente con tannini morbidi e si mantiene in bocca a lungo con notevole soddisfazione. Vino che accompagna elegantemente importanti piatti di carni rosse, pollame nobile, selvaggina e formaggi stagionati.
Il prestigio del Chianti Montalbano risale alla fine del Duecento, quando i Vescovi di Toscana lo facevano portare come tributo alle loro mense. Ottenuto dai vitigni Sangiovese e Canaiolo, ha un colore rosso rubino carico, tendente al granato con l'invecchiamento. Il suo profumo pronunciato e raffinato, ricorda quello della mammola, con sentori di ciliegia. Il suo gusto fruttato, morbido e vellutato, lo rende un vino piacevolmente tipico della sua zona di produzione. Si abbina bene con i salumi toscani, il coniglio, i primi piatti con sugo di cinghiale, le carni rosse e la selvaggina.
Il Montalbano è un massiccio collinare che si dirama dall'Appennino Tosco-emiliano nei pressi di Serravalle, separando la pianura pistoiese-fiorentina e quella della Valdinievole. Le vette del Montalbano raramente superano i 600 metri di altitudine e spesso assumono un aspetto di declivio arrotondato. Il paesaggio è caratterizzato da boschi, vigneti e oliveti. I terreni sono costituiti in prevalenza da substrati arenacei, calcareo-marnosi, da scisti argillosi e da sabbia con presenza di ciottoli o sassi di galestro (detti Scheletro in linguaggio tecnico). Vinci, città natale di Leonardo, è un borgo di 14.000 abitanti immerso in una campagna verdissima tra vigne ed oliveti che regalano ottimo vino e olio pregiato. La parte più antica di Vinci presenta una pianta a forma di mandorla, insolita in questa zona della Toscana. Vista dall'alto, fa pensare a un'imbarcazione a due alberi. Il centro storico del borgo leonardiano è noto, per questo motivo, anche come "Castel della Nave".
Il Chianti Colli Senesi è un vino di antichissima fama, noto e apprezzato anche oltre i confini della Toscana fin dal 1500, poiché da sempre dotato di una sua tipica personalità e da una grazia inconfondibile. Le sue elevate qualità organolettiche, dovute alle particolari condizioni ambientali di produzione, eccezionalmente favorevoli alla vite, lo hanno decretato uno dei migliori vini Chianti attualmente in commercio. Il Chianti Colli Senesi è un vino rosso ottenuto dal "Sangiovese", vitigno simbolo della Toscana, che per disciplinare deve essere utilizzato in percentuale non inferiore al 75%. È a tutti gli effetti, un vino a tutto pasto. Si sposa, infatti, perfettamente con tutti i prodotti del territorio, confermandosi ottimo con i salumi toscani molto saporiti e con il formaggio pecorino e accompagnandosi benissimo inoltre con i primi piatti e le zuppe toscane come la tipica ribollita, a base di pane e verdure o la zuppa di fagioli. Ottimo poi con la bistecca alla fiorentina, la carne alla brace e piatti a base di maiale di razza "Cinta Senese".
La superficie dei vigneti interessata alla produzione di Chianti Colli Senesi copre mediamente 1400 ettari, ubicati sui pendii delle colline della Provincia di Siena, nel cuore ideale della Toscana rurale. L'altitudine media dei vigneti è di circa 300 m. sopra il livello del mare. La natura del terreno varia secondo le zone e data la vastità del territorio, si possono riscontrare notevoli differenze pedoclimatiche che influenzano positivamente i vini. Il terreno pliocenico è principalmente a impasto medio, argilloso, sabbioso, con tufo. Emblema e anima di Siena è il Palio, essenza dello spirito di appartenenza alla città. Una competizione storica di chiaro stampo medievale, che si svolge 2 volte l'anno e che attira migliaia di turisti da tutto il mondo, l'unicità e la spettacolarità rendono questo evento la manifestazione storica più importante d'Italia. Il Palio viene corso ininterrottamente da più di 100 anni, pertanto non possiamo parlare di una rievocazione storica, ma di una vera e propria festa popolare, sentita come non mai dai partecipanti e dal pubblico che la segue.
Il Sagrantino di Montefalco "Torrito del falco" a base di Sagrantino 100%, viene prodotto nel territorio del comune di Montefalco ed in parte in provincia di Perugia. Posto ad invecchiare 30 mesi di cui 12 in barrique di rovere francese presenta un colore rosso rubino molto intenso con riflessi violacei. All'olfatto si presenta con sentori di mora di rovo, confettura di prugna, liquirizia, che sfumano nelle note di vaniglia lasciate dal passaggio nel rovere francese delle barrique. In bocca è austero e robusto, con tannini in evidenza ma rotondi. Il Sagrantino "Torrito del Falco" accompagna piatti importanti di carni rosse e cacciagione, cinghiale, grigliate miste e formaggi stagionati, ma può essere degustato anche come vino da meditazione.
Il Montefalco Sagrantino o Sagrantino di Montefalco è un vino DOCG la cui produzione è consentita solo nei comuni di Montefalco per intero, e parte di quelli di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria in provincia di Perugia. Il disciplinare prevede la produzione di Sagrantino di Montefalco secco e passito. Il Sagrantino sembra che sia giunto in Umbria ad opera dei frati francescani provenienti dall'Asia Minore. In epoca medioevale assume sempre maggiore importanza il vino nelle comunità religiose ed in particolare il vitigno Sagrantino, il cui nome pare derivi proprio da queste radici religiose, dall'uso sacro che ne veniva fatto durante la messa (storicamente se ne traeva un passito dolce) o più semplicemente da sagrestìa o sacrestìa. La sua rinascita è avvenuta sotto forma di rosso asciutto grazie ad un piccolo nucleo di produttori che attraverso un'impegnativa opera di selezione clonale hanno portato nel 1992 al riconoscimento della D.O.C.G. I terreni sono di medio impasto ma anche siliceo-argillosi freschi e profondi con esposizione a sud, con altezze fra i 300 e i 500 mt s.l.m.
Leonardo da VinciEt però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni
Charles BaudelaireUn homme qui ne boit que de l'eau a un secret à cacher à ses semblables
OrazioIn vino veritas
La Toscana è indubbiamente un territorio naturalmente vocato alla viticoltura tantoché le prime tracce di vinificazione risalgono addirittura al periodo etrusco. Un paesaggio fortemente variegato e caratterizzato da dolci colline che presenta numerosi microclimi, tendenzialmente più miti lungo la costa e più rigidi all’interno, e un terreno ideale per la coltivazione della vite. Una tradizione antica sviluppata con passione e rigore dal Casato dei Medici Riccardi per portare sulla tavola vini prestigiosi, ricchi di storia e dal gusto inconfondibile.
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